Toccherà proprio alla città di Verona e allo Stadio Bentegodi battezzare la prima volta di Patrizia Panico ( e di una donna in Italia) sulla panchina di una Nazionale maschile, la selezione Under 16 impegnata questo mercoledì alle 14,30 contro la Germania.
Patrizia inizierà la sua carriera da allenatrice  nella città dove ha conquistato quattro dei dieci scudetti vinti in carriera scrivendo la storia del club scaligero, nello stadio dove con la maglia gialloblù ha disputato una storica semifinale di Champions League al cospetto di quattordici mila spettatori.
Ad assistere al suo debutto in panchina ci saranno in tribuna d’onore anche alcune atlete dell’Agsm Verona, ex compagne di squadra e di Nazionale.

Dieci scudetti vinti, 23 trofei alzati al cielo, il record di presenze in Nazionale (204 gare disputate e 110 gol), per 14 volte capocannoniere della Serie A: sono questi i numeri da capogiro di Patrizia Panico, vera e propria icona del calcio femminile che, dopo essere entrata far parte nel 2015 della ‘Hall of Fame del calcio italiano’, è pronta domani a scrivere un’altra importante pagina di storia, diventando il primo tecnico donna a guidare una nazionale maschile azzurra.

Sostituirà Daniele Zoratto sulla panchina della Nazionale Under 16, che allo Stadio ‘Bentegodi’ di Verona (differita su Rai Sport +HD alle 10.30 del 23 marzo) affronterà la Germania nella prima di due amichevoli (il secondo match è in programma venerdì alle ore 11 a Caldiero Terme).

“Non mi aspettavo tutto il clamore che c’è stato in questi giorni – confessa –per me questo è un punto di partenza e mi auguro che il maggior numero possibile di donne possa intraprendere in futuro la carriera di allenatore”. I ragazzi la chiamano mister, forza dell’abitudine, ma in attesa di riscrivere anche il vocabolario calcistico, quel che conta per il momento è riuscire a trasmettere alla squadra le sue idee: “Da attaccante quale sono punto su un calcio offensivo e dinamico, in cui i giocatori devono saper cambiare posizione senza dare punti di riferimento agli avversari. Non mi piace alzare la voce, saper dire le cose con calma è sintomo di maggior sicurezza”.
 
 “Qui al Bentegodi ho perso una semifinale di Champions League e anche lo spareggio con l’Olanda per il Mondiale canadese. Fortunatamente il calcio concede spesso  delle rivincite e spero domani di essere più fortunata”.

D.P.
Fonte FIGC
Foto FIGC

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